L’energy management rappresenta, oggi, uno dei settori di applicazione più significativi dell’ingegneria.
Analizzando criticamente quest’ambito possiamo comprendere quanto sia importante per le aziende e quanto può essere efficiente dal punto di vista di risultati e benefici che le organizzazioni possono trarre.
Di seguito in questo articolo vedremo come funzioni e metodi vengono implementati all’interno di processi di produzione rinnovati ed i vantaggi che questi nuovi dispositivi apportano per semplificare fasi di lavoro e procedure.
Le funzioni dell’energy management e la digitalizzazione dei processi di manutenzione
Per energy management si intendono tutti quei processi dediti alla gestione efficace dell’energia con lo scopo di ridurre i consumi e aumentare l’efficienza di utilizzo.
Il risparmio che si ottiene implementando processi di energy management è dovuto principalmente all’introduzione di tecnologie digitali tipiche dell’industria 4.0 come l’Iot (Internet of Things) i software CMMS ed i sistemi di automazione industriale.
Sarà la nascita della smart factory basata appunto sull’IoT e sulla real-time analytics a determinare l’aumento dell’efficienza energetica e modificare il rapporto con i clienti ed i modelli di business.
L’energy management dota dunque la smart factory di importanti strumenti per avviare processi di efficientamento sia dal punto di vista energetico che di manutenzione degli impianti industriali.
In questo modo si ridurranno gli sprechi abituali e le apparecchiature inefficienti verranno sostituite con altre che saranno dotate di tecnologie innovative in grado di prevenire danni futuri.
Le attività principali su cui si basa il processo di energy management sono quattro:
- analisi
- monitoraggio
- rilevazione dati
- gestione
Queste quattro funzioni assicurano risultati efficienti permettendo di ottenere vantaggi significativi con un grande risparmio in fatto di risorse.
Per lo svolgimento di queste funzioni che mirano ad assicurare la prevenzione di danni, il reparto dell’energy management si dovrà avvalere:
- di un software chiamato CMMS che assicura precisione e facilita le procedure messe in atto durante le fasi di manutenzione.
- della figura dell’energy manager. Un professionista altamente qualificato che svolge funzione di coordinamento e gestisce reparti e risorse in maniera efficiente cooperando per il successo dell’azienda.
L’uso di CMMS (computerized maintenance management system) aiutano, dunque, a ottimizzare l’utilizzo di macchine, anticipando guasti, operazioni di manutenzione degli impianti e di apparecchiature fisiche come veicoli, macchinari, infrastrutture, comunicazioni e altre tipologie di asset.
Le tecnologie di questi sistemi si adattano a diversi settori industriali, dove l’implementazione dell’infrastruttura fisica assume fondamentale importanza per tutti i settori; da quello manifatturiero, energetico a quello delle costruzioni e dei trasporti, ecc..
L’aspetto fondamentale di un software CMMS sta quindi nel suo database: un modello dati in grado di organizzare e supportare le varie fasi di un sistema.
Per fare questo, e determinare un risultato, le tecnologie si attivano per avviare un processo di analisi suddiviso in varie fasi dove in ognuna di queste verranno eseguiti monitoraggi a vari livelli dai quali sono resi disponibili dati e informazioni.
Con il sistema dell’energy management system sarà quindi possibile rilevare guasti, perdite o anomalie e avere informazioni sulle utenze che sono state utilizzate durante le fasi di lavoro ed i tempi in cui la produzione non era in attivo.
I benefici del CMMS: un software di monitoraggio per l’energy management
L’impiego di un software CMMS consente di trarre molti vantaggi quando si tratta di gestire processi importanti come quelli derivanti da attività di energy management.
Di seguito alcuni approfondimenti:
Gestione della documentazione e cronologia
Tra i vantaggi, primo tra tutti è che un sistema CMMS è in grado di contenere ogni tipo di informazione riguardante la manutenzione.
Inoltre, consente di gestire la documentazione e la cronologia degli interventi, i rapporti di lavoro, i dati relativi a tecnici e fornitori ed il quantitativo di pezzi di ricambio disponibili.
Ottimizzazione dei processi di manutenzione.
Avendo a disposizione un’importante quantità di dati, un software CMMS sarà in grado, non solo di supportare e ottimizzare i processi di manutenzione, ma anche di fornire tutti i dati necessari per fare un’analisi dettagliata dei processi stessi, monitorando tempi, costi e performance.
Tutto ciò avviene grazie a sistemi di business intelligence che analizzano dati e forniscono report personalizzati e dettagliati.
Passaggio dal reattivo al proattivo
I dati CMMS derivati consentono di passare da un approccio di tipo reattivo ad uno di tipo proattivo, in modo da poter sviluppare una strategia di manutenzione degli asset avanzata.
I dati derivati dalle attività quotidiane insieme a strumenti IoT possono fornire informazioni provenienti da processi e asset dando la possibilità di poter intervenire in tempo e attivare misure preventive prima che si verifichino guasti o che le prestazioni diventino obsolete.
I software CMMS migliori sono in grado di automatizzare gran parte di questi processi garantendo la gestione degli ordini di lavoro e che questi vengano assegnati al personale corretto in base alle indicazioni fornite al sistema.
Risorse per gli utenti
Un software CMMS mette a disposizione degli utenti diverse funzioni, come organizzare turni, gestire risorse di lavoro e assegnare attività a personale specializzato nel settore di propria applicazione.
Il nostro CMMS Coswin 8i si migliora con 4 nuovi moduli per aiutare le aziende ad affrontare le sfide di Industry 4.0 e Smart Building.
Archivio e registro
Un software CMMS detiene un registro interno capace di archiviare informazioni sulla gestione dei materiali, inventario, gestione fornitori, tracciamento ordini, generazione di reportistica, analisi e verifica di tutte le categorie di manutenzione.
Tutte queste attività saranno coordinate dall’Energy Manager, una figura professionale istituita per legge.
Energy management e IoT: il fondamento dell’industria 4.0
Negli ultimi anni, l’introduzione e l’utilizzo di tecnologie digitali ha portato a cambiamenti non solo nei settori digitalizzati ma anche nei processi produttivi.
Nelle aziende e nelle fabbriche si fanno strada nuove tecnologie, rese sempre più innovative e performanti per adattarsi all’emergere di nuove professioni e nuovi ambienti di lavoro.
Possiamo affermare con certezza che tali cambiamenti hanno determinato un cambiamento sempre più spesso conosciuto con il nome di Industria 4.0.
Ma cosa s’intende con questo nuovo termine associato all’industria?
Con il termine Industria 4.0 si intende una trasformazione della produzione che, rispetto al passato, si rende digitale portando innovazione nei grandi reparti industriali per aumentare la qualità produttiva dei prodotti grazie all’automazione degli impianti.
Questi sviluppi tecnologici sono dati dall’introduzione dell’Internet of Things (IoT) che si configura come quella tecnologia in grado di dotare un oggetto di intelligenza grazie alle interconnessioni generate attraverso reti che possono essere costituite da oggetti, luoghi o persone e create in modo da agevolare lo scambio di informazioni contenute in suo possesso ed allo stesso tempo avere la possibilità di raccogliere dati provenienti dagli altri sistemi circostanti.
Ciò che cambia, dunque, non è solo il modo di fare impresa e come le aziende si interconnettono tra di loro e di conseguenza loro con il digitale, ma cambiano anche i luoghi di lavoro e soprattutto il modo in cui si lavora.
Le web platforms, come le global value chain, dissolvono i confini tradizionali e fanno emergere nel panorama tecnologico nuovi attori, modificando i rapporti tradizionali tra fornitori, concorrenti e consumatori finali.
In questo nuovo clima e ambientazione dove corrono e concorrono saperi e tecnologie dotati di nuovi sistemi e professioni dell’energy management system, le tecnologie IoT si integrano per il miglioramento continuo e sistematico dei consumi in diversi settori.
L’IoT fornisce informazioni su aree inefficienti dell’impianto e offre la possibilità di effettuare tempestivamente azioni correttive, anticipando situazioni di stallo o gravose per la produttività grazie all’intervento di algoritmi e intelligenza artificiale.
I nuovi oggetti intelligenti grazie all’avvento dell’industria 4.0 fanno ben sperare ad altre e più innovative evoluzioni future. La smart factory basata sull’IoT e sulla real-time analytics permette di aumentare l’efficienza e modificare il rapporto con i clienti ed i modelli di business.
Di fatto, la flessibilità degli impianti e la qualità degli stessi porteranno le industrie ad uno sviluppo produttivo basato sempre di più sull’individualità e personalizzazione.
Leggi anche: CMMS e Smart working nei nuovi scenari dell’Industria 4.0
L’energy management system e le smart factory
La sfida della fabbrica intelligente, conosciuta meglio come smart factory è quella di affrontare la variabilità e l’incertezza tipiche dell’era tecnologica e delle parti che si trovano coinvolte lungo tutta la catena del valore.
Queste nuove imprese, operanti nel contesto di mercato attuale e rese digitali dall’introduzione delle automazioni, sono in grado di sviluppare sistemi sofisticati che si adattano facilmente all’ambiente di lavoro ed essere il più possibile competitive.
La smart manufacturing si basa sull’utilizzo di miglioramenti tecnologici che prendono il nome di KET (Key Enabling Technology) capaci di generare più produttività e meno sprechi perché dotate di sistemi che permettono interconnessioni con tutti gli asset aziendali e spesso sono anche utilizzati per dare una nuova vitalità ai processi industriali.
Infatti, l’ingresso di nuove tecnologie nell’ecosistema produttivo, permette di ottenere un controllo di tempi e costi nelle fasi di realizzazione e un sistema ottimizzato e automatizzato per migliorare l’efficienza e la flessibilità di parti integranti all’interno dell’industria.
Sono le piattaforme IoT a generare valore e a determinare la trasformazione delle imprese che si presentano sempre più in veste digitale, introducendo nei loro sistemi e nei loro metodi di lavoro nuovi processi e paradigmi in grado di assicurare loro un tipo di produzione differenziata in termini di qualità che si discosta sempre di più dalle forme di produzione passate.
L’energy management sarà a supporto delle innovazioni introdotte dall’industria 4.0.
Infatti, dal vecchio concetto di fabbrica, tipico dei primi anni del Novecento, si passa ad un modello smart, fluido, digitale e dinamico che prevede la strutturazione organizzativa intesa in termini di:
- robotica avanzata, dotata di macchinari interconnessi, programmabili grazie all’intelligenza artificiale;
- realtà aumentata e l’intelligenza orizzontale e verticale che sono in grado di unire tutti gli step della catena del valore, dal produttore al consumatore, in modo che comunichino direttamente tra di loro;
- simulazione che dà la possibilità di creare un’anticipazione delle tecniche da implementare nell’attività di produzione prima di metterli realmente in pratica;
- l’internet delle cose conosciuto meglio come IoT dove gli oggetti, dotati di intelligenza, saranno in grado di comunicare dialogare con le macchine e scambiarsi dati in tempo reale;
- cloud, in grado di gestire elevate quantità di dati direttamente in rete;
- cyber-security che garantisce la sicurezza di effettuare operazioni in rete e sui sistemi in cloud;
- big data che riguarda l’analisi di dati necessari alla produzione in tempo reale per ottimizzare i processi di produzione
Appare chiaro come per trasformare i processi è necessario dotarsi di strutture atte a garantire flessibilità, fluidità e risultati in termini di performance.