Tra i numerosi settori interessati dalla “rivoluzione” IoT quello della manutenzione, ed in particolare quella di tipo predittivo, rappresenta lo scenario capace di offrire valide opportunità di sviluppo.
Una delle caratteristiche più salienti dell’Internet delle cose è indubbiamente rappresentata dal numero di dati che miliardi di sensori trasmettono sulla rete. La grande mole di informazioni (non a caso denominata Big Data) è il nuovo valore aggiunto che le industrie si preparano a gestire nel modo migliore per trasformarlo in valore di business.
Tra i numerosi settori interessati dalla “rivoluzione” IoT quello della manutenzione, ed in particolare quella di tipo predittivo, rappresenta lo scenario capace di offrire valide opportunità di sviluppo.
In un corretto piano di manutenzione predittiva, per intervenire in modo adeguato quando e dove è necessario, occorre eseguire analisi avanzate di pacchetti dati molto grandi. Al fine di ricercare le anomalie e trasformare i dati in conoscenza si ricorre a metodologie quali data science, data mining, machine learning, ecc… che, pur non rappresentando nulla di nuovo in se, acquisiscono una nuova valenza nella relazione con l’ambiente IoT e col numero di valori da analizzare.
Le moderne industrie preferiscono affidarsi ad aziende specializzate per curare la gestione completa del proprio progetto di Internet delle cose. I migliori produttori del settore sono in grado di offrire un servizio completo che va dalla selezione dei sensori fino all’integrazione dell’IoT con un CMMS, il software gestione manutenzione.
L’integrazione dell’Internet delle cose con un CMMS consente di raccogliere ed elaborare i Big Data forniti dai sensori installati su dispositivi, impianti, macchinari ed edifici, facilitando lo sviluppo dei processi di manutenzione. Ad esempio inviando la grande mole di informazioni (Big Data) trasmesse dalle “cose” (macchine, sensori, strumenti, edifici, ecc…) ad un CMMS equipaggiato con modulo IoT è possibile sviluppare un sistema di analisi predittive in grado di generare interventi di manutenzione mirati trasformando così i dati elaborati in valore di business. Prevenire piuttosto che reagire è il concetto base della manutenzione predittiva e riuscire ad avere un quadro di ciò che potrebbe verificarsi in assenza di interventi idonei porta ad una serie di benefici quali: riduzione dei costi di manutenzione, diminuzione dei tempi di fermo impianti, aumento della vita utile dei macchinari e di conseguenza riduzione degli investimenti in capitale.
I componenti fondamentali per sviluppare un piano Internet delle cose sono:
Hardware
Permette di trasformare in reattivi gli oggetti fisici fornendo loro la capacità di recuperare dati, trasmetterli, eseguire istruzioni, in una parola interagire al fine di migliorare la performance globale dei sistemi di cui fanno parte. Qualsiasi apparecchiatura che presenti la possibilità di avere minimo due condizioni di stato (I/0) può essere connessa, dal più semplice interruttore elettrico fino ai complessi macchinari ed impianti di produzione.
Software
Consente raccolta, archiviazione ed elaborazione dei dati. L’integrazione dell’Internet delle cose attraverso CMMS permette di ottimizzare le operazioni dei piani manutentivi migliorando l’efficienza operativa e massimizzando l’utilizzo degli impianti.
Infrastruttura di comunicazione
L’infrastruttura di comunicazione costituisce il più importante elemento nell’Internet of things. E’ grazie ad essa che si rende possibile a due oggetti fisici lo scambio di dati attraverso protocolli e tecnologie.
Abbiamo visto come attraverso l’impiego dell’Internet delle cose le aziende possono disporre di un ampio e variegato numero di dati sulla propria attività che, se analizzati opportunamente, garantiscono un importante valore aggiunto a tutta la catena manutentiva e, più in generale, produttiva. Ed è proprio la capacità di saper valorizzare la mole di dati generati la vera grande sfida lanciata dall’IoT.